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domenica 28 ottobre 2012

Aggiornamento Sezione : propaganda al microscopio

28 ottobre 2012
L'argomento è drammatico: milioni di vittime del Kombinat Chi-Me-Vi si sono viste negare le cure adeguate in nome di una ricerca (sic!) avara di denaro e non di scoperte scientifiche.
In questi giorni è stato dato un'annuncio sensazionale: riprodotto in laboratorio il primo tessuto renale funzionante. E chi, se non l'istituto Mario Negri, è il protagonista di questa vicenda?
Non daremo considerazioni personali ma, tramite la voce del compianto Pietro Croce, lasceremo in ordine sparso alcune tessere del puzzle, sul pavimento di questa gabbia mentale , quale è la vivisezione . Alcune ricerche inerenti i tessuti, risalgono alla seconda metà del XX secolo e, se fossero state approfondite, forse oggi avremmo una qualche risposta, anche negativa, alle nostre domande. Invece, non ci ritroviamo altro che speranze destinate ad essere "dimenticate", sostituite da altre speranze che, a loro volta, verranno dimenticate . Ciò avverrà fino a quando non ci riapproprieremo della nostra sovranità.
Prima però , vogliamo  svelarvi un piccolo segreto di Pulcinella. Tra i link che vi proporremo di seguito, si legge:
"L’importanza della scoperta è testimoniata dal fatto che il Journal of the American Society of Nephrology, rivista che pubblica il lavoro di Xinaris nel suo numero del 18 ottobre 2012* , ha voluto dedicarle l’editoriale".
E bisogna sorprendersi? Basta dare un'occhiata al comitato editoriale (o alla biografia del soggetto in esame) e troveremo il bergamasco Giuseppe Remuzzi, Research Coordinator del Negri.
I link alla notizia:
ArticoloTre
Tiscali
Mario Negri
Alcuni estratti dal libro di Pietro Croce, Vivisezione o Scienza: una scelta (1989):
ESPLANTO , INSEMINAZIONE PG.209
Il tessuto da coltivare viene prelevato dal vivente , uomo o animale. Dalla letteratura risulta  che gli esperimenti su cellule e tessuti di animali prevalgono numericamente su quelli eseguiti su cellule e tessuti umani. Anche la maggior parte delle "linee cellulari permanenti" provengono da animali. Questo non dimostra affatto l'utilità dell'animale in questo campo di ricerche; dimostra ,invece , quanto profondamente siano radicate certe consuetudini che, nell'ottusità della "routine" finiscono per diventare rituali. Anche per questi studi, come per gli esperimenti sugli animali in vivo i risultati sono inattendibili o del tutto falsi, quando si pretenda di estraporarli all'uomo e ai suoi tessuti.

Pagina 237
Oltre all'inibizione da contatto, altri fattori contribuiscono ad arrestare lo sviluppo d'una cultura cellulare che abbia raggiunto una certa dimensione: l'esaurimento di certe sostanze fornite dal terreno di base o dal siero, e l'accumulo di cataboliti prodotti dalle cellule. Questi fattori , però , non possono esser chiamati in causa quando si usa la perfusione continua (argomento trattato a pagina 206). Le cellule produrrebbero , inoltre, certi inibitori chiamati caloni, paragonabili ad ormoni.

 COLTURA DEI TESSUTI Pg 230
Perfezionando i metodi della coltura tessutale si apriranno molte strade nuove: ad esempio, si potrà saggiare l'effetto d'una sostanza su tessuto renale in vitro dopo averla fatta metabolizzare mediante un passaggio attraverso tessuto epatico in vitro. Ovviamente dovrà trattarsi di tessuto (renale, epatico, o cardiaco , o nervoso, o endocrino) di uomo. Ma nessuno impedirà ai medici degli animali di fare la stessa cosa per il cane , per il gatto o per il vitello: puerché sia ben chiaro che quegli esperimenti serviranno al cane, al gatto , al vitello [...]
La complessa  struttura dei tessuti, l'ordinata disposizione delle loro numerose componenti , potrebbero far pensare ad una "organizzazione centralizzata" , una specie di architetto che pone le cellule ciascuna al proprio posto, trattandole come pedine inerti, "prive di volontà". Ma non è così: le colture in vitro hanno dimostrato un fatto soprendente: la "volontà" di unirsi tra loro e formare strutture organizzate è insita nelle cellule stesse, in caiscuna cellula individuale. Alcuni esempi:
1 ) Se un tessuto embrionale viene disaggregato si ottiene una mescolanza disordinata di cellule di vario tipo, in sospensione. Ma se questa sospensione viene lasciata "tranquilla" per qualche ora, le cellule si riaggregano formando una struttura simile al tessuto d'origine (216)

2 ) Se reni di embrione di pollo vengono disaggregati e la mescolanza di cellule vien fatta stratificare sulle membrane dell'uovo, presto le cellule si organizzano, compaiono dei vasi sanguigni e si sviluppa un tipico tessuto renale (216)

3 ) Pelle di embrione di pollo, disaggregata , si riorganizza formando di nuovo pelle con tipiche matrici pennifere.

Questi, ed altri esperimenti simili, dimostrano che le cellule hanno una precisa "volontà" di ritrovarsi tra loro e formare la struttura alla quale erano predestinate. Le modalità con cui avvengono queste unioni e i relativi movimenti sono state osservate e cinematografate. Se si mescolano e si sospendono in un terreno liquido cellule di tipo diverso, si assiste ad un fatto sorpendente:
le cellule si muovono in un modo apparentemente disordinato : ma. appena due cellule "sorelle" si incontrano, si uniscono e non si separano più. Alle prime due se ne aggiungono altre, e così si forma un lembo di cellule tutte dello stesso tipo [...]
Se vari tipi di cellule di una specie animale (ad esempio, embrione di topo) vengono mescolate con cellule di un'altra specie animale (ad esempio, di embrione di pollo) le cellule del topo si uniscono a quelle del pollo, purché siano dello stesso tipo [...] L'attrazione avviene tra cellule dello stesso tipo , non tra cellule (di tipo diverso) dello stesso animale.

Nota 216 pg 287
Nel 1960 Weiss P. and Taylor A.C. : Reconstitution of complete organ from single cell suspensions of chick embryos in advances stages of differentation Proc. nat. Acad. Sci. , 46: 1177-1185

E ancora:
 pg 237
[..]Un'altra struttura organoide che può essere ricostruita in vitro è la parete dei vasi sanguigni:
cellule endoteliali bovine, fatte crescere su una coltura di fibrocellule muscolari lisce del ratto, hanno prodotto una struttura simile ad una parete vasale, che è rimasta integra per molti mesi (103)
NOTA DI CROCE:Si rileva , anche in questo caso , la stranezza , retaggio della consuetudine vivisezionistica, di compiere esperimenti con tessuti di animali, quando sarebbe altrettanto facile farlo con  tessuti umani, con il vantaggio di andare diritti allo scopo, e senza fantasiosi ibridismi (bue-topo!) che, probabilmente, non facilitano il successo dell'esperimento.
NOTA 103 pagina 278
Jones P.A. : Construction of an artificial vessel wall from cultured endothelial Proc. nat. Acad. Sci. 76,4 : 1882-1886 -1979-

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