“Guerra coloniale quella della
Francia? No,è l'Africa che chiede aiuto, dicendoci (e noi lo
sappiamo benissimo) che lo strumento militare non risolve”.
Ad affermarlo, con l'aria di chi la sa
lunga d'ipocrisia, è il ministro senza portafoglio per la
Cooperazione Internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi.
Arcinota figura di spicco del pacifismo
italico , insignito nel 2004 del “Premio Balzan per l'umanità, la
pace e la fratellanza fra i popoli” , costui è un uomo
lungimirante , che guarda al futuro con sprezzante senso affaristico.
Le righe qui pubblicate non sono atte
ad offendere la sua persona che, per carità divina, potrebbe essere
senza macchia, i nostri ruggiti sono rivolti al suo essere “operaio
del Popolo” in quanto ministro di un Governo.
Ora, disquisire su come questo Governo
si sia insediato è superfluo e deviante ai fini della nostra
requisitoria . Se , oggi, parlare di Colpo di Stato è vietato, per
i nostri nipoti sarà più semplice discuterne .
Tornando al nostro Riccardi, rivolgiamo
al suo 'essere ministro' , gli interrogativi che la gente comune ,
raggiunta la coscienza di 'essere cittadinanza', dovrebbe porgli:
Sa, ministro Riccardi, il rischio che
corre la popolazione italiana ogni qualvolta che la nostra nazione
partecipa ad una guerra di aggressione ?
Chi sarà chiamato a rispondere
moralmente per eventuali attacchi terroristici portati a termine da
'veri' gruppi armati stranieri ?
Quando la popolazione civile, allarmata
dal reclamizzato 'terrore islamico' e vittima di attacchi
terroristici indiscriminati, darà inizio alla “caccia dei figli di
Maometto”, le prigioni diverranno le dimore anche dei paramilitari
da voi armati ideologicamente?
Non scuota la testa, signor Ministro,
non creda che questa sia distopìa provinciale , di chi non conosce i
corridoi del Potere e che si illude di fomentare la paura per trarne
gloria personale:
la vostra fortezza poggia le fondamenta
su milioni di corpi e ne necessita di continuo per poter reggere il
peso della vostra politica genocida e giudaica. Questo è il segreto
-di Pulcinella- che vi permette di rimanere al sicuro .
La ricostruzione d'un Paese distrutto è
puro profitto privato atto a depredare quei pochi sopravvissuti e a
'cementificare' il suo territorio .
Dopo il bastone, quindi, arriva la
carota. Figura allegorica questa che calza attillata alle Ong,
organizzazioni paramalavitose pronte ad invadere i territori che i
loro colleghi in mimetica, hanno raso al suolo consacrando la Morte
come unica Dea indiscussa del quotidiano vivere.
Si profila all'orizzonte un nuovo
appalto - fresco d'accordo tra Italia e Francia - per Riccardi e il
suo entourage .
La conferma giunge proprio da lui,
rappresentante a tempo perso del Popolo d'Italia, quando afferma :
“Noi ci prepariamo a un profondo
lavoro di sostegno umanitario alle popolazioni, e di composizione
politica di un quadro intricatissimo”.
Come si suol dire : non tutto il Malì
vien per nuocere...
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