Siamo a Ravello, piccolo comune della provincia salernitana. Quella che si è consumata domenica 10 luglio non è una semplice beffa, quisquilia degna di questo Governo fantoccio e indegno.
L'Italia intera è stata beffeggiata da un suo rappresentante, tale Renato Brunetta , il quale, dovrebbe avere l'obbligo morale di dimettersi e tornare a vita privata.
L'accaduto , che ha occupato tutte le prime pagine dei giornali , porta con sé tutta la tragicità di questo particolare momento storico.
Nessun protocollo di sicurezza è stato applicato nel paesino di Salerno . Nessuna esigenza superiore , quindi, per spiegare la “burla” del signor ministro.
E a dircelo , è lo stesso Brunetta:
“"Una scelta di cui mi sono convinto mettendo insieme l'amore per Titti e l'amore che nutro per Ravello" .
La frattura tra Governo e Popolo è sempre più ampia , insanabile e sotto gli occhi di tutti.
Non correva nessun rischio la vita del ministro della Pubblica amministrazione . L'unico vero rischio era quello di dover rispondere alle proteste dei precari presenti in piazza (tra di essi anche i rappresentanti del sindacato Coisp -Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia-) e se di risposte non ne ha mai avute, possiamo serenamente accondiscendere che durante “il giorno più bello” della sua vita, non avrebbe interrotto il suo silenzio .
Perché , lui e la sua avvenente moglie, non hanno deciso di convolare a nozze in maniera riservata? Perché non tenere segreto la data e il luogo del matrimonio?
Perché non risparmiare denaro pubblico , tenendo segreto tale evento e senza quindi, dispiegare le forze dell'ordine per nulla?
L'esclusiva del servizio fotografico è stata affidata al settimanale “Chi?” . A maggio , viene resa pubblica la volontà dei due di sposarsi . Possibile che ci sia stata una fuga di notizie ?
Non lo crediamo.
E allora perché questa messa in scena?
Vilipendere il Popolo è il peggior reato che un politico possa commettere, eppure , in Italia, pare che sia divenuta consuetudine.
La rassegnazione è manifesta quotidianamente sui nostri volti mentre il sorriso abbonda sul doppio petto.
E' tempo di dare un calcio alla triste realtà che ci circonda e portare sui loro volti il terrore di sbagliare.
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