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giovedì 8 marzo 2012

LA LIBERALIZZAZIONE DELLA REPRESSIONE


Le proteste No Tav dilagano in tutta la penisola.
Numerose le città coinvolte nell'insurrezione popolare contro una Grande Opera che dimostra , ancora una volta, quanto la ferocia del Capitalismo e l'irrefrenabile servaggio del doppiopetto valgano più del diritto di essere Popolo.
Le lobby di Potere, attraverso l'uso delle “Forze del Nuovo ordine”, stracciano la Carta dei Diritti umani, per assecondare la loro sete di guadagno.
Pestaggi e uso di lacrimogeni di tipo 'Cs' (i quali rientrano nella denominazione: armi chimiche) sono all'ordine del giorno in Val di Susa e zone limitrofe.
A commettere efferatezze del genere, sono uomini in divisa smemorati , immemori del loro ceto di provenienza, privi di moralità e sensibilità.
In nome della propria Arma si permettono di calpestare la vita altrui, la vita cioè di quel Popolo che dovrebbero difendere.
Che le “Forze del Nuovo ordine” non siano altro che un esercito privato pagato con soldi pubblici, è lapalissiano. In una battaglia politica dove gli interessi privati si ergono contro gli interessi del Bene comune, le “Forze del Nuovo ordine” si dispongono a difesa dei primi .
Ed è qui che sorge l'interrogativo :
“ E' l' Oligarchia al potere o è il Popolo sovrano a dovere essere considerato Stato?”
Chi detiene il potere finanziario ha libero accesso alla Costituzione e all'uso della forza per imporsi sul gregge di pecore , quest'ultimo divenuto simbolo della massa.
E' su questa tragica verità che si basa il nostro vivere quotidiano. Ed è da questo che deve partire la nostra battaglia politica.
Gli individui senza fissa dimora, i “clochard dell'Alta finanza” , utilizzano l'esercito per reprimere la volontà del Popolo vessato, Popolo che al suo interno è diviso in gruppi antagonisti , sfinito da lotte intestine e dalla delinquenza comune.
Comprendere come sia importante unire ogni singola forza per giungere ad un Consiglio nazionale fatto dal Popolo, è divenuto un imperativo che nessun onesto cittadino può tradire , portando il suo sguardo altrove.
I mass media occidentali, in collaborazione con le Ong, hanno il compito di logorare le menti dell'uomo comune , riportando notizie false riguardanti regimi distanti migliaia di chilometri , perciò difficili da appurare, per distrarlo dalla situazione reale in cui vive, facendo leva sul suo inconscio, sforzandolo a pensare che, dopotutto, “c'è chi sta peggio”.
La lente d'ingrandimento della (dis)informazione dell'Occidente imperialista, s'è posata da tempo sulla Russia, l'Iran, la Siria e su tutti quegli stati considerati canaglia, mostrando al proprio Popolo come in quelle terre nessuno sia libero di esprimere la propria opposizione al Governo .
“Guardate, il blogger russo Alexey Navalny è stato di nuovo arrestato...”(a dircelo , è lo stesso Navalny dall'auto della polizia, pensate un po', attraverso Twitter...)
“In Siria hanno arrestato Razan Ghazzawi . La situazione è divenuta insostenibile...”.
Oltre ai blogger (sui quali non intendiamo dilungarci) le vittime della persecuzione, secondo l'Occidente detentore della Verità assoluta, sono gli oppositori che “pacificamente” occuperebbero le piazze di Mosca, Damasco, Homs etc etc . per denunciare brogli elettorali -prima che le elezioni siano avvenute- o la repressione dell'esercito.
Eppure, se consideriamo vero quanto dicono, proprio su questo punto, troviamo similitudini (se non uguaglianze) , con quello che sta accadendo in Italia .
Il cosiddetto popolo No Tav chiede da anni di essere ascoltato e, in tutta risposta, riceve schiaffi, sia morali che “fisici”, da quelle stesse istituzioni che inscenano marce di protesta contro le repressioni nei Paesi sopra citati.
La tragicità del presente è rappresentata proprio da queste manifestazioni, dove i protagonisti non sono solo le istituzioni terroriste che governano il nostro Paese ma anche i cittadini comuni, oppressi da quelle stesse istituzioni!
Una vera battaglia politica non conosce confini ne limitazioni, ha solo una coerenza che la porta ad assumere una coscienza rivoluzionaria.
Gli stessi rappresentanti del “Governo d'Occupazione” (termine che vuole indicare la maggioranza e la minoranza in Parlamento, senza alcuna distinzione) hanno una loro coerenza, diabolica senz'altro, ma pur sempre di coerenza si tratta.
Perché la società non è in grado di sovvertire l'attuale stato delle cose?
Perché vige l'incoerenza .
Battaglie come la Tav , non possono essere portate avanti da chi è favorevole alla caduta di Assad , appoggia l'Onda verde in Iran, è favorevole all'uso di droghe e ad altri temi che contrastano col diritto d'essere Popolo.
Costoro si pongono di giorno contro il Governo e di notte diventano il loro megafono.
E chi rimane sempre al posto di comando, se non il “Governo d'Occupazione”?
Ed è così, in uno Stato orfano della Libertà, che un Presidente della Repubblica si permette di rilasciare un'intervista che lascia esterrefatti:
“Rivolgo il più caldo appello a quanti restano non convinti della pur rilevante importanza, per l'Italia e per l'Europa, di quell'opera, affinché desistano da comportamenti inammissibili...C'è bisogno nel Paese di un clima costruttivo nel quale l'attenzione e gli sforzi si concentrino sull'impegno a garantire sviluppo, occupazione, giustizia sociale...L'espressione del sacrosanto diritto al dissenso su qualsiasi scelta e decisione politica e di governo , deve escludere il ricorso a violazioni di legge, violenze, intolleranze e intimidazioni, come quelle che si sono purtroppo verificate anche negli scorsi giorni in nome dell'opposizione al progetto Tav Torino-Lione...Sarò domattina a Torino per un importante evento istituzionale già da tempo in programma . Mi si rivolge ora qualche richiesta o invito perché colga l'occasione per incontrare 'gli amministratori' della Valle di Susa, o una parte di essi. Sono ben consapevole della gravità delle tensioni insorte in quella realtà, con pesanti riflessi sull'ordine pubblico in altre parti del Paese. Ma non posso aderire a incontri in cui si discutano decisioni come quelle relative alla linea Torino-Lione: decisioni che non mi competono, che sono state via via assunte dalle istanze di governo responsabili e che hanno già formato oggetto, nel corso di parecchi anni, di molte discussioni e mediazioni...Proprio in coerenza con la natura del mio mandato e del mio ruolo non entro nel merito di contrasti politici. Ma considero mio dovere riaffermare il principio di legalità, il rispetto delle leggi e delle forze poste a presidio dello Stato democratico, come supremo valore costituzionale e fondamento della convivenza civile”. (1)
Il grassetto nell'intervista pone in evidenza non le parole ma l'alienazione della Politica dalla società civile. Di conseguenza, quale deve essere la nostra preoccupazione :
Rimarginare lo strappo tra Istituzioni e cittadini , voluto dalle prime, oppure curare la “Sindrome di Stoccolma” che tiene legato e imbavagliato a letto , il popolo italiano e dell'Occidente in genere?
Senz'altro , i nostri sforzi devono essere volti a curare la “Sindrome di Stoccolma”.
La lotta No Tav deve divenire uno dei numerosi passi che la società civile dovrà compiere per andare incontro ad un futuro dignitoso e di sovranità.
Superare le etichette storiche e politiche, essere scevra da settarismo ideologico e ispirarsi all'ideale della Libertà e della Fratellanza, come beni primari del Popolo, sono gli obiettivi dentro i quali il movimento No Tav deve muoversi, per non 'soffocare' e perire.
Il “Governo d'Occupazione”, dal canto suo, farà riecheggiare la figura del Generale Fiorenzo Bava Beccaris sull'intera penisola, portando il terrore in ogni quartiere.
Torneranno così attuali le parole scritte da Torelli Viollier, fondatore del Corriere della Sera:
"I moti di Milano li ha ingranditi la paura generale, li ha ingranditi non soltanto nell' immaginazione, ma nella realtà. Hanno avuto paura degli operai; ebbero paura gli industriali che chiusero gli stabilimenti (ed erano la maggioranza) ove gli operai avevano continuato a lavorare; ebbe paura la borghesia, che immaginò che il gran giorno della rivoluzione fosse giunto; ebbero paura le autorità che non fidavano nella resistenza dell' esercito. La paura gettò sulla strada tutti gli operai di Milano; la paura fece ammazzare un centinaio di persone, e ferirne più o meno gravemente parecchie centinaia; la paura ha fatto credere in tutta Italia che la nostra città fosse a due dita da una catastrofe; la paura ha fatto sì che siamo fuori della legge, e che sia stata sospesa ogni libertà, ogni guarentigia costituzionale".
Nostro è il compito di impedire che ciò accada: attraverso un'Unità d'Azione Popolare .

2 commenti:

  1. In una battaglia politica dove gli interessi privati si ergono contro gli interessi del Bene comune, le “Forze del Nuovo ordine” si dispongono a difesa dei primi .
    Ed è qui che sorge l'interrogativo :
    “ E' l' Oligarchia al potere o è il Popolo sovrano a dovere essere considerato Stato?”


    Bibbia...

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