domenica 5 febbraio 2012
POCHE PAROLE PER TANTA SOFFERENZA
Non servono fiumi di parole per affrontare il tema della vivisezione.
Un olocausto che passa sotto il naso, nell'indifferenza degli uomini d'oggi.
E' notizia di qualche giorno fa che il Letamaio Europeo ha approvato l'abolizione del 40% dei test previsti per la messa in commercio dei biocidi e ha cancellato il test che prevede l'avvelenamento di cani per un anno intero.
Decine di organizzazioni animaliste festeggiano per questa briciola data , previo consenso delle multinazionali del Crimine, da un Parlamento ineleggibile, nella pratica, dal cittadino comune.
Appare sempre più,disgraziatamente , che l'Animalismo basi la sua esistenza sull'opportunismo
di talune associazioni che, al posto di “essere guide” diventano “corruttrici delle masse”, essendo esse stesse ostaggi della lotta alla vivisezione , lotta dalla quale traggono un profitto economico tale, da consentirgli una vita agiata tra gli alti ranghi della società, divenendo vere e proprie lobby finanziarie.
La smielata fraseologia usata dai vertici di alcune organizzazioni animaliste, trae in inganno milioni di volontari che quotidianamente, con i loro sforzi e i loro risparmi, danno vita ad una vera e propria catena di montaggio della solidarietà, attiva 24 ore su 24, tutto l'anno.
Nata dal sudore e dalle privazioni del singolo attivista animalista, questa solidarietà non vedrà mai il suo termine. Il suo ciclo vitale corre parallelo al guadagno ottenuto dai presidenti e dai loro collaboratori delle associazioni nazionali od internazionali. Costoro, sono i primi a non volere trovare vere soluzioni alla sofferenza animale.
Le loro torri d'avorio, le loro residenze dorate crollerebbero se private delle fondamenta , composte e rigenerate ogni anno da 300 milioni di cadaveri.
Perché la vivisezione è così importante, invece, per i ricercatori(sic!) se non porta a nessun risultato realmente scientifico?
Molti anti-vivisezionisti sono del parere che , attraverso tale pratica, molti pseudo scienziati possano avanzare di carriera e raggiungere notorietà piuttosto facilmente.
E' vero solo in parte. O meglio. E' tutto vero ma non è su questo punto che dobbiamo soffermarci. Andare a monte del problema, per poterlo risolvere definitivamente, è il nostro obiettivo.
Ora , domandiamoci quale motivo spinge la multinazionale ad elargire stipendi altissimi a fanta-ricercatori , figli dello stupro dell'umano intelletto.
Le ricerche occorreranno alla difesa legale nei numerosi processi intentati contro la multinazionale , una volta che il 'prodotto novità' uscirà in commercio e diversi consumatori andranno incontro a controindicazioni, a volte lievi , a volte letali.
I cento primati utilizzati per testare il prodotto saranno un ottimo scudo legale , una via di fuga per la criminale multinazionale.
E' qui, quindi, che bisogna incentrare la propria lotta :
rendere inammissibile per la difesa legale, i test ottenuti attraverso la sperimentazione animale, nei processi a carico delle multinazionali.
Solo così otterremo un vero risultato .
Le multinazionali stesse metteranno fine alla vivisezione, divenuta per loro solo una spesa inutile.
Il percorso che l'animalismo-business sta percorrendo è semplicemente la transizione da un tipo di difesa legale ad un'altra. Ed appoggiare questo cambiamento è alto tradimento.
Appoggiamo il programma alternativo proposto negli ultimi anni, ciononostante chiediamo di porre l'attenzione ad una voce posta nel 'pacchetto-proposte':
test su tessuti e interi organi umani .
E' innegabile , che al momento, le condizioni per il prelievo di tessuti e organi sia chiaro e condivisibile :
- tessuti non trapiantabili prelevati da cadaveri .
- resti di operazioni .
Pur essendo contrari alla donazione degli organi per numerosissime ragioni (vi rimandiamo al seguente link : http://www.antipredazione.org/ per maggiori delucidazioni) , non troviamo nulla da eccepire sui due punti sopra citati, sempre se a decidere è il paziente cosciente e lucido.
Il timore è , che negli anni a venire, la richiesta di organi per la “predazione” e per gli esprimenti di laboratorio, diventino talmente numerosi che chiunque, obbligatoriamente, diventi 'vittima sacrificale' per legge.
Da tempo, assistiamo a manovre da parte del Letamaio italiano ( e non solo) per indurre il maggior numero di cittadini a “donare” i propri organi e quelli dei propri cari.
Dobbiamo abbandonare, sin da subito, questa alternativa ai test sugli animali!
Creare noi stessi il terreno fertile per il futuro raccolto delle multinazionali, è un suicidio : umano, sociale e politico.
Per chi crede che chi scrive provi idiosincrasia verso associazioni che con il loro lavoro , promuovono un'opera di persuasione 'democratica' con le istituzioni, è in errore.
Crediamo che si può e si deve rivendicare dai governi ogni genere di riforme, ma non ci si può aspettare da questi, una rottura con chi li appoggia finanziariamente . Eppure, senza l'agognata rottura, nulla cambierà.
Che fare?
Utilizzare i rapporti diplomatici, per intraprendere una propaganda d'informazione.
Non si devono proporre palliativi alla vivisezione, un cambiamento graduale e senza dolore per le istituzioni e le loro madrine, le multinazionali.
Uno strappo netto e immediato, con le dovute richieste di “risarcimento”.
Gli animali liberati dovranno ricevere un accurato trattamento di reinserimento a spese dello Stato, il quale, dovrà rivalersi sulle multinazionali, generatrici dell'Olocausto in atto.
Questo, e solo questo, si deve richiedere. E di fronte ad un diniego o 'presa di tempo', l'intera popolazione dovrà essere informata e chiamata alla mobilitazione.
Essere animalisti a parole e complici delle multinazionali nei fatti è ignominia paragonabile, se non peggiore, dell'essere vivisettore.
Ogni animalista-attivista deve auspicare la sua 'disoccupazione': senza temere , senza sentirsi smarrito. Perché se la 'disoccupazione' dilagherà, vorrà dire che l'Umanità e la Natura si saranno finalmente stretti in un abbraccio fraterno.
*Mentre l'articolo stava prendendo forma, è giunta la notizia che la Peta ha offerto al Presidente del Consiglio , Mario Monti, 100 mila dollari per consentire l'affissione di una targa commemorativa a Leonardo Da Vinci, all' omonimo aeroporto internazionale di Roma, con la scritta , in inglese “Don't be a tomb for animal: go vegetarian”. ('Non essere una tomba per gli animali: diventa vegetariano').
Sulla Peta, sottoscriviamo quanto detto da Gary Yourofsky dal 22o minuto e 40sec.:
Gary Yourofsky's Speech: Q&A Session
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