Link della notizia
Sono
notizie che passano inosservate ai più, scorrono sotto gli occhi
della massa come lo champagne nelle gole dei più avidi . Per
assuefazione, nulla sorprende più.
Eppure,
in una nazione evoluta, i “giusti” dovrebbero insorgere e porre
lo Stato alle strette, interrogandolo e, se colpevole, punendolo con
una pena esemplare.
Qual' è
la “notizia” che tanto inorridisce il nostro animo ?
L'arresto
di giovani camorristi degli ultimi mesi.
L'ultimo,
in ordine di tempo, Mario Riccio, anni 23, a capo del clan
Amato-Pagano, uno dei 100 latitanti più pericolosi d'Italia.
Mario,
detto Mariano, a 20 anni si gettò nella hollywoodiana latitanza,
tanto decantata nei film d'oltreoceano. Lui è ritenuto dagli
inquirenti uno dei responsabili della seconda guerra di camorra a
Scampia, condannato in secondo grado a 16 anni
per associazione a delinquere di stampo mafioso
e per droga.
Arrestato
all'interno della sua villa a Qualiano, a nord di Napoli, il giovane
Riccio non ha opposto resistenza. Insieme a lui nell'abitazione la
sua piccola di 7 mesi e la consorte, figlia del boss Cesare
Pagano .
Poco più di un anno fa
venne arrestato Mariano Abete, figlio del capoclan Arcangelo, di 21
anni.
Pochi giorni prima era
toccato a Rosario Guarino detto “Joe Banana” 29enne,
pregiudicato, latitante dal Marzo 2011 al vertice del clan del gruppo
dei “Girati”.
E l'elenco delle “giovani
vittime” potrebbe continuare riportando i nomi dei morti e dei
delinquenti ancora liberi.
E' uno scenario di
disillusione totale nel Futuro, di sogni infranti e vite spezzate.
Un presente alimentato,
perché così è stato deciso, dallo Stato odierno che dalla notte
del 24/25 luglio 1943 ha deliberato che il Meridione divenisse,
ancora una volta, fucina “militare” da dove attingere soldati da
iscrivere nel registro del Ministero della Difesa e, altri, nel
registro del Ministero dell'Interno prima e, in seguito, in quello
della Giustizia.
I primi indosseranno la
mimetica con un tricolore fantoccio cucito sopra,
altri vestiranno capi
firmati.
E' una sonora sconfitta
ogniqualvolta un giovane d'Italia si lascia trascinare nell'oscuro
mondo della malavita dove l'ideale della Patria viene sostituito
dall'effimero Potere, il tricolore dal “vil denaro”, la gloria
dall'infame droga.
Chi, se non la Scuola, ha il
dovere di insegnare ai cittadini i fondamentali valori di solidarietà
e coesione della Nazione?
Sul banco degli imputati,
come prestanome, può essere sì portato il Ministero dell'Istruzione
di oggi ma, legati a lui per i piedi, devono seguire tutti gli altri
uomini di Governo che dal '46 a oggi si sono susseguiti al Potere,
perpetrando uno dei più grandi crimini contro l'Umanità che i
cittadini italiani possano ricordare.
Non sono bastati agli
invasori israel-americani i bombardamenti a tappeto, gli omicidi
chirurgici, le stragi e le carestie. No, hanno dovuto debellare il
nemico italiano avvelenando le sue radici culturali, distruggendolo
dal suo interno. Solo così, “storpiandolo”, potranno dargli il
colpo di grazia al momento opportuno.
Attraverso la Solidarietà
nazionale, bisogna fare in modo che il delinquente, diventato tale a
causa del contesto malsano dove è nato e vissuto, torni a scaldarsi
all'interno del suo focolare domestico, asciugando le proprie lacrime
nel sacro tricolore e, rinsavito, intraprenda la strada irradiata
della Resurrezione, sua e del suo Popolo. Solo così si potrà
dichiarare che lo Stato ha vinto. Altre alternative rigetteranno la
nostra Nazione nel profondo buio della Caos primitivo.
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